Ho subito l’asportazione di un neo alla spalla e si sta formando una cicatrice rossa e rilevata. E’ possibile correggerla?

Le cicatrici website e rilevate sono dette cicatrici ipertrofiche. Nel caso in cui la cicatrice sia molto voluminosa e cresca abbastanza rapidamente si parla di cheloide. Se invece la cicatrice e piana ma anzichè essere una riga e molto allargata si parla di cicatrice diastasata. In quest’ultimo caso l’unica possibilità di miglioramento è una revisione chirurgica che preveda l’asportazione della vecchia cicatrice e il confezionamento di una nuova sutura che garantisca una tenuta maggiore. Nel caso di una cicatrice ipertrofica o di piccoli cheloidi esistono diversi metodi conservativi (non chirurgici) per ottenere un miglioramento.

Fatto salvo che l’intervento sia stato eseguito bene la prima cosa da fare è eseguire degli intensi massaggi. Questi devono essere fatti spingendo con le dita molto energicamente contro la cicatrice (anche se dovesse fare un po’ male) in modo da vedere chiaramente lo sbiancamento della pelle dovuto alla compressione. Questo massaggio va fatto “a dito fermo” possibilmente utilizzando una pomata specifica per le cicatrici. In commercio ve  ne sono di diverse marche tutte più o meno equivalenti (tra le altre si ricorda sameplast® e kaloidon®). Bisogna ricordarsi di non spalmare la crema in giro ma di considerarla un semplice lubrificante per il massaggio! Il tempo da dedicare a questa operazione dovrebbe essere di almeno 20′ al giorno per ogni cicatrice.

Tra un massaggio e l’altro si possono applicare delle pomate protettive a base di silicone liquido che, anche se abbastanza costose, sembrerebbero avere qualche utilità. I prodotti più noti sono dermatix®,zeraderm® e skarflex® e vanno applicati in sottile strato sopra la cicatrice, al termine del massaggio.

Nelle cicatrici più rilevate può essere molto utile utilizzare delle lamine di silicone da applicare sulla cicatrice in modo che esercitino una compressione su di essa per tempi più lunghi. Fra i vari prodotti disponibili in commercio si ricordano cica-care® e sifravit®. Sono prodotti abbastanza costosi ma molto utili a patto di utilizzarli nel modo opportuno. E’ sufficente scegliere in farmacia dei foglietti di silicone piccoli in modo che ogni cicatrice da trattare venga coperta con un esubero di circa 1 cm su ogni lato. Volendo è possibile applicare più di un foglietto sopra l’altro per una pressione maggiore. Il silicone deve essere poi fissato in compressione sulla cicatrice o con cerotto ben pressato. Meglio ancora sarebbe eseguire se possibile una fasciatura compressiva. Questa tecnica è molto indicata per sedi come le braccia, le gambe, la fronte, etc.. Le lamine di silicone vanno lasciate in sede per più tempo possibile (almeno 12 ore, ad esempio la notte). In alcune altre sedi può essere utile applicare esternamente un indumento compressivo in lycra o cotone elasticizzato come ad esempio, un guanto, una pettorina, una fascetta, etc.. Le lamine di silicone possono essere lavate ed utilizzate molte volte.

Tutti questi accorgimenti funzionano finchè la cicatrice è in fase infiammatoria ovvero arrossata. La durata della fase infiammatoria è, a seconda dei casi, di 4-12 mesi. Trascorso questo tempo, se la cicatrice è ancora molto brutta o rilevata è opportuno considerare una correzione chirurgica.

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