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Generalmente l'intervento per il capezzolo introflesso è piuttosto semplice e da risultati molto soddisfacenti. Per quanto possibile rispondere, le ipotesi in questo caso sono diverse.
L'intervento può essere stato eseguito correttamente ma alcuni punti interni hanno ceduto prima che il capezzolo guarisse correttamente e ciò può comportare la recidiva del problema. E' una circostanza rara, rarissimo che succeda da entrambi i lati.
La seconda possibilità è che l'intervento non sia stato eseguito correttamente e quindi la correzione fosse da subito insufficiente.
Esiste una terza possibilità nel caso in cui il capezzolo non partisse come introflesso ma come "non sviluppato" quindi piatto. In questo caso non è possibile una correzione con il classico intervento ma è necessaria una ricostruzione completa.
Un caso simile viene trattato con una piccola, doppia asportazione dei capezzoli sovrannumerari all'interno dell'areola. L'inetervento è ambulatoriale e richiede pochi minuti in anestesia locale.
No la sensibilità non viene alterata poiché lincisione è molto piccola (circa 1cm) e collocata affianco al capezzolo.
La correzione del capezzolo introflesso comporta sempre la sezione di un numero variabile di dotti galattofori, la cui brevità è proprio responsabile del collasso del capezzolo. La capacità di allattare è perciò sempre ridotta e in alcuni casi viene definitivamente persa.
CAPEZZOLO INTROFLESSO
Il capezzolo introflesso è una malformazione congenita caratterizzata dal collasso del capezzolo all’interno dell’areola. Ciò è causato da una anomala retrazione dei dotti galattofori che collegano la ghiandola mammaria allo stesso capezzolo. Questo difetto estetico è facilmente risolvibile con un piccolo intervento ambulatoriale di rilascio dei dotti attraverso una piccolissima incisione alla base del capezzolo. La cicatrice che rimane è praticamente invisibile.