Dopo asportazione della tiroide e lifonondi del collo mi rimane una cicatrice arrossata tra l’ipertrofica e il cheloide. Cosa pensa dei cerotti o della crioterapia per le cicatrici?

Diverse informazioni sulla gestione post chirurgica delle cicatrici le può trovare in questa pagina. I cerotti compressivi hanno tutti lo stesso meccanismo di azione ovvero l’ischemia da compressione. In parole semplici la cicatrice si assottiglia perché viene “soffocata” dalla placchetta (poliuretano, silicone etc..) che gli viene applicata sopra con forza. Il trattamento funziona solo per cicatrici ancora “giovani” (diciamo entro i primi sei mesi) e nel caso in cui sia possibile esercitare una certa compressione dall’esterno direttamnte sulla placchetta ad esempio con fasciature, cerotti o bendaggi vari. Nel collo ciò è molto difficile da fare motivo per cui le placchette trovano scarsa utilità. E’ molto più sesato dedicarsi ad un massaggio intenso con una pomata specifica come il sameplast, il kaloidon, lo skarflex o il dermatix. E’ opportuno che si faccia seguire da uno specialista nei primi mesi con una certa periodicità in modo da, eventualmente, intraprendere tempestivamente un ciclo di corticoinfiltrazioni (punture di cortisone) sulla cicatrice nel caso in cui l’ipertroifa fosse troppo accentuata.

La crioterapia può essere utilizzata solo nel caso di cheloidi esofitici peduncolati, ossia cicatrici voluminose con un peduncolo stretto (aspetto simile ad un fibroma). In tutti gli altri casi è da evitare, specie ll’inizio.

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