Le possiblità sono due. La prima è che l’intervento di apertura del canale carpale e di pulizia del nervo mediano dalle sue aderenze (in termini tecnici sindesmotomia e neurolisi) non sia stata eseguita correttamente. La seconda possibilità è che la compressione del nervo mediano e quindi la sofferenza ischemica dello stesso sia di vecchia data. In questi casi il nervo va incontro a processi degenerativi per cui non è più in grado di recuperare un’adeguata capacità di conduzione dell’impulso nervoso. Questa seconda eventualità ha un’incidenza dell’ 2-8% dei casi. Molto raramente l’intervento può essere addirittura peggiorativo nel caso in cui il nervo abbia accumulato danni tali per cui un recupero sia impossibile ma, anzi, si instaura un gonfiore post operatorio che aggrava ulteriormente i sintomi. Fortunatamente questa sfortunata eventualità ha un’incidenza inferiore all’1%.