Quante taglie è possibile perdere con una liposuzione?

Una risposta veloce è “alcune”. Ma attenzione! La liposuzione non è una tecnica per dimagrire. Negli ultimi 10-15 anni molte cose sono cambiate nel modo di considerare, proporre ed eseguire una liposuzione e ciò soprattutto grazie alle evoluzioni della tecnica classica adottate e descritte dal Dott. Marco Gasparotti. La tecnica tradizionale veniva infatti in passato considerata come un modo facile e veloce di perdere peso e quindi l’obbiettivo fino alla fine degli anni ’80 era proprio quella di aspirare quanto più grasso possibile. Questo tipo di approccio oltre che essere maggiormente rischioso (è dimostrato che grandi quantità di grasso aspirato aumentano esponenzialmente i rischi per la paziente) è anche meno efficace nel raggiungimento di risultati estetici soddisfacenti. Negli ultimi anni invece si è passati dal concetto di liposuzione, volumetrica e meramente quantitativa, a quello di liposcultura e liposcultura 3D, il cui obiettivo è invece rendere esteticamente più gradevole il profilo corporeo. Il principio di base è piuttosto semplice e si basa sulla considerazione che sono più belle esteticamente delle cosce e dei glutei più “tondetti” ma dal contorno molto regolare piuttosto che magre ma con irregolarità di profilo. Tralasciando i particolari di tecnica, basti pensare che attualmente il chirurgo interrompe la liposcultura quando è soddisfatto del profilo creato e non quando ha raggiunto un determinato volume di grasso aspirato. I risultati della liposcultura possono essere così estremamente soddisfacenti e assolutamente superiori a quelli ottenibili in passato con l’approccio tradizionale. Ciò premesso non è sempre facile (e non ha neanche senso!) stabilire a priori quante taglie si perderanno con l’intervento.

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