Si può eseguire la mastoplastica additiva evitando l’anestesia generale?

La mastoplastica additiva può essere eseguita utlizzando diversi tipi di anestesia. Da molti anni ormai quasi ogni chirurgo utilizza un tipo di anestesia “mista” fatto da una parte di anestsia locale (punture e/o infiltrazione di soluzione anestetica nel seno ed intorno ad esso) a cui si aggiunge una componente di competenza dell’anestesita. Quest’ultima può avere diversi livelli di profondità. Il più basso livello anestesiologico è la semplice ansiolisi/sedazione in cui la paziente è sveglia o leggermente assonnata (ma tranquilla e rilassata) e respira spontaneamente. In questo caso non si sente dolore ma si può avere qualche ricordo dell’intervento. Un livello di profondità maggiore è la narcosi leggera in cui la paziente è addormentata, non respira spontaneamente ma viene ventilata da una macchina. La paziente viene intubata (cioè viene assistita da un tubo di ventilazione posizionato dentro la trachea) o, preferibilmente ventilata con una maschera laringea ossia con un dispositivo più superficiale posizionato in gola che non da alcun bruciore al risveglio. La presenza della componente di anestesia locale fatta dal chirurgo consente un livello di addormentamento molto superficiale che consente tempi di risveglio e recupero post operatori brevissimi compatibili con un ricovero in day surgery.

In linea di massima la narcosi leggera (cioè una piccola anestesia generale) è preferita da pazienti e chirurghi perchè consente di lavorare con più tranquillità e senza significative variazioni di pressione durante l’intervento. Tuttavia l’intervento in sedazione (cioè a paziente teoricamente sveglio) è una scelta praticabile.

Richiedi una consulenza personale

altri
articoli